"I to Eye": in tandem da Roma a Pechino per raccontare la cecità
Il progetto porterà Davide Valacchi, non vedente dall’età di 9 anni, a pedalare per otto mesi attraverso 13 Paesi e due continenti insieme a una coppia di amici che si alterneranno alla guida della bici. “Speriamo di riuscire a smuovere gli animi rispetto alle possibilità che un disabile può avere nella vita”.
ROMA. Un viaggio in tandem lungo otto mesi, da Roma a Pechino, pedalando attraverso 13 Paesi e due continenti, per “portare un messaggio di integrazione e raccontare la cecità in diverse parti del mondo”. Davide Valacchi ha 28 anni e fortissime motivazioni. Non vedente dall’età di 9 anni, venerdì 8 marzo lascerà la sua Bologna, dove vive e studia, salirà su una bicicletta due posti e partirà dalla capitale insieme al suo amico, Michele, per raggiungere la Cina, in autunno.
“Il nostro progetto – racconta Davide - si chiama ‘I to EYE’ e prevede un viaggio di otto mesi tra città, pianure, vallate e catene montuose. Con Michele attraverseremo l’Italia, l’Europa dell’Est e la Turchia, per arrivare a Teheran verso la metà di giugno. Lì ci sarà ad attenderci Samuele che prenderà il posto di Michele alla guida del tandem, pedalando con me attraverso l’Asia centrale e tutta la Cina”. L’arrivo a Pechino è previsto tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre e per riuscire a coprire tutte le spese, tra manutenzione del tandem, visti d’ingresso, imprevisti e spese mediche, i ragazzi hanno avviato una piccola raccolta fondi, attraverso la piattaforma di crowfunding Eppela, che in pochi giorni ha già coperto la metà del budget.
“Un tandem – spiega Davide - può cambiare la vita di un non vedente e noi vogliamo dimostrarlo. È l’unico mezzo di trasporto che permette di avere un ruolo attivo nel movimento su lunghe distanze e di godere delle infinite sfumature sensoriali di un viaggio. Per questo può essere un potente fattore di inclusione sociale per chi ha problemi alla vista, contribuendo ad abbattere una parte delle barriere imposte dalla disabilità”.
Non solo bici: il progetto prevede anche incontri e relazioni. “Negli otto mesi che ci attendono entreremo in contatto con associazioni e federazioni che in ogni paese gravitano attorno al mondo dei non vedenti, cercheremo di capire come la disabilità visiva possa inserirsi nei diversi contesti sociali e culturali che incontreremo. Raccontare e farci raccontare sono i nostri obiettivi: lo scambio di idee ed esperienze è la prima motivazione che ci spinge a intraprendere questo viaggio, con la speranza di smuovere gli animi rispetto alle possibilità che un disabile può avere nella vita”.
Il viaggio sarà raccontato e documentato ogni giorno con foto, video, interviste e racconti nella pagina Facebook del progetto (@itoeyeproject) e sul profilo Instagram che sarà attivo da febbraio, oltre che attraverso collegamenti radiofonici.
I protagonisti del progetto: Davide Valacchi, l’ideatore, è originario di Ascoli Piceno e vive da anni a Bologna, dove sta per sostenere l’esame di abilitazione come psicologo clinico. “A Bologna – racconta - ho conosciuto Michele in un bar ed è stata subito amicizia. L’incontro con Samuele è avvenuto invece in un campeggio durante un viaggio sul Gargano”.
Michele Giuliano, 37 anni, sardo di origine ma cresciuto in un piccolo paese dell’Appennino bolognese, è cuoco di professione e da 6 anni ha scelto di abbandonare l’automobile per spostarsi unicamente in bicicletta. Cerca in questo viaggio delle risposte e un arricchimento personale.
Samuele Spriano, 25 anni, è nato e cresciuto a Gorla Maggiore (Va). Amante dello sport e della natura, studia e si dedica da anni a numerose discipline delle arti marziali, delle quali condivide profondamente stile di vita e valori. “La partenza è vicina – conclude Davide –, in queste settimane siamo alle prese con gli ultimi, intensi preparativi. La strada ci aspetta, viaggiate con noi!”.